Francesco Agello, nato a Casalpusterlengo il 27 dicembre 1902, è una figura leggendaria dell'aviazione. Appassionato di varie discipline sportive, sviluppò un particolare interesse per la velocità. Nel 1924 ottenne il brevetto di pilota militare, mentre quattro anni dopo partecipò con successo al primo corso per piloti d’alta velocità presso la Scuola Alta Velocità della Regia Aeronautica, situata a Desenzano.

Inizialmente con il grado di sergente maggiore e successivamente di maresciallo, Agello svolse un ruolo cruciale come collaudatore per gran parte degli idrovolanti da corsa utilizzati dalla scuola, sotto il comando del colonnello Mario Bernasconi.

Nel 1929, come membro della squadra italiana, Agello partecipò alla Coppa Schneider in Gran Bretagna, una prestigiosa competizione internazionale di velocità pura per idrovolanti. L’anno successivo, invece, prese parte al Giro Aereo d'Italia per aerei da turismo.

Nel 1932, Agello ottenne il prestigioso Premio Baracca, mentre il 10 aprile 1933 stabilì il primato assoluto di velocità, raggiungendo i 682 km/h a bordo dell'idrovolante MC72, equipaggiato con un potente motore Fiat AS.6 da 2.500 HP.

Poco più di un anno dopo, il 23 ottobre 1934, ruppe nuovamente il proprio record, raggiungendo una media di oltre 709 km/h con il medesimo idrovolante, dotato però di un motore potenziato, il Fiat AS.6 da 3.000 HP. Questi primati fanno di Agello il detentore del primato di velocità in idrovolanti con motore a combustione interna, un record ancora imbattuto.

Per i suoi eccezionali risultati, Agello fu promosso a sottotenente e ricevette la medaglia d'oro al valore aeronautico. Nel 1935, divenne tenente e fu trasferito al Centro Sperimentale di Guidonia.

Nel 1936, con il grado di capitano, assunse il ruolo di collaudatore nell'ufficio di sorveglianza tecnica. Successivamente, dal 1938 al 1940, ricoprì l'incarico di comandante della Scuola Alta Velocità.

Francesco Agello perse la vita in un tragico incidente aereo il 24 novembre 1942, quando il Macchi M.C. 202 che stava collaudando entrò in collisione con un altro caccia dello stesso tipo presso l'aeroporto di Milano-Bresso, allora utilizzato come campo di volo della Breda.

Agello riposa oggi nel Cimitero Maggiore di Crema. La sua eredità è onorata dall'Alitalia, che ha dedicato un Boeing 767 con marche I-DEIG al suo nome, in servizio dal 1997 al 2012. L'Aeronautica Militare italiana ha inoltre riconosciuto Agello come una delle grandi personalità storiche dell'aviazione italiana nel portale web "I grandi aviatori "